Seconda giornata di lavori

Uno Zandonai che sfiora Rossini 


Nella seconda giornata di lavori sono stati molti i temi di interesse messi in luce dai vari studiosi a proposito della musica di Zandonai. Rispetto all'immagine tradizionale di un compositore drammatico, che raggiunge il suo culmine appunto con la cupa e grandiosa "Francesca da Rimini", emerge anche uno Zandonai capace di leggerezza e di piacevolezza, padrone di una musica del tutto originale, ma che si inserisce in un solco rossiniano, facile e molto gradito dal pubblico. Ne ha parlato lo studioso roveretano Carlo Todeschi a proposito dell'opera "La via della finestra", tratta da un testo dell'inesauribile Eugène Scribe e adattata in italiano da Giuseppe Adami. Ancora più straordinario il momento: la composizione avviene subito dopo lo scoppio della Grande Guerra e non è certo per caso, visto che Zandonai in una lettera osserva che è proprio quello che serve al pubblico in quel momento.La giornata, divisa in due sessioni, nella mattinata ha ospitato altri tre interventi, oltre a quello di Todeschi, dal titolo "La via della finestra: antidoto all'apocalisse o risposta ad un impegno morale?". La sessione mattutina, "Sguardi sulle opere giovanili di Zandonai", presieduta da Roger Parker, si è aperta con Giuseppe Maria Iacovelli (Freie Universität , Berlin) che ha parlato dei libretti giovanili nel contesto letterario e drammaturgico del tempo. A Irene Comisso (Freie Universität, Berlin) è toccato il compito di analizzare "Melenis", storia dall'ambientazione romana, che guarda caso negli stessi anni aveva interessato un compositore bolzanino (Sylvio Lazzari).
Nel pomeriggio la sessione "Linguaggio musicale e aspetti drammaturgici", moderata da Juergen Maehder (Freie Universität, Berlin), si è aperta con l'intervento di Guido Salvetti, (Società Italiana di Musicologia, Roma) dal titolo "Tradizione italiana, influssi francesi e tedeschi nelle opere del primo Zandonai". David Rosen (Cornell University, Ithaca-NY) ha esposto le sue osservazioni sulla musica diegetica nelle opere giovanili del compositore roveretano. A "Conchita", invece, è stato dedicato l'intervento di Emmanuelle Bousquet (Université de Nantes) che l'ha definita una tappa fondamentale nel cammino compositivo di Zandonai. Ha chiuso la giornata Roger Parker (King's College, London) con l'intervento "Conchita. Linguaggio musicale e contesto storico".
I lavori riprendono domani mattina alle ore 10.00 (non alla Fondazione Caritro ma nella sala convegni del Museo Civico), per la terza e ultima giornata, articolata in una sola sessione. La chiusura dei lavori è prevista intorno alle ore 13.00.
Ufficio Stampa Zandonai
Pegasomedia Comunicazioni)